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Borsa, in Piazza Affari è l'ora di tech, industria e consumi: come si cambia in attesa delle mosse Bce

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In frenata le banche, in vista di eventuali tagli dei tassi a giugno. Che invece possono favorire in prospettiva titoli come Stm o Interpump, penalizzati fino ad ora

La stagione dei tassi «più alti più a lungo» non sarà eterna. Anche se dagli Stati Uniti arrivano segnali contrastanti sull'inflazione. E così gli operatori iniziano le grandi manovre sui portafogli. Lo dimostra la performance delle principali piazze finanziarie mondiali nel corso dei primi giorni del mese di maggio: tutte in deciso rialzo dopo la pausa di riflessione di aprile che aveva messo in dubbio la tenuta del rally. Il semaforo verde sul cambio di politica monetaria si dovrebbe accendere a cominciare dall'Europa, con la Bce sempre più vicina alla prima manovra finanziaria espansiva dal luglio del 2022. Aspettative che hanno acceso l'Eurostoxx 50 salito di oltre il 3%, facendo meglio del Nasdaq 100, +2,8% in 5 sedute, sostenuto dal balzo di Apple e Nvidia, cresciute di oltre il 5%. 

Noi e gli altri

A dimostrazione che gli operatori credono nel taglio dei tassi, c'è poi la sottoperformance di Milano, in rialzo di poco più dell'1%, frenata dai titoli bancari nonostante gli ottimi risultati di bilancio trimestrali. L'orizzonte per gli istituti di credito, infatti, è meno roseo nella prospettiva di un calo del costo del denaro. Lo si è intuito anche dall'outlook sul 2024 comunicato da Intesa Sanpaolo, solo confermato e non rivisto al rialzo come si aspettavano gli operatori. Anche per questo il titolo in una settimana ha guadagnato «solo» mezzo punto percentuale. Ma peggio hanno fatto il Monte dei Paschi di Siena, -2,8%, Banco Bpm -1,1% e Bper Banca, -0,5%. Il vento sta probabilmente cambiando e si apre così la stagione della caccia alla società esposte più al ribasso del costo del denaro. Una sana rotazione settoriale che potrebbe favorire una prosecuzione del rialzo di Piazza Affari, che da inizio anno resta tra i best performer mondiali con un guadagno di oltre l'11%.

In questo contesto L'Economia del Corriere ha fatto il punto sulle società che appartengono all'indice Ftse Mib, che potrebbero entrare nel mirino degli operatori in vista della riunione della Bce del 6 giugno. I risultati (vedi tabella) evidenziano una lista di società attive su scala internazionale, nell'industria, in quella dei beni di consumo di alta gamma e della tecnologia. Proprio questi ultimi sono i titoli ad avere sofferto maggiormente in Piazza Affari con ribassi a doppia cifra.

Pagamenti digitali...

Nexi, la società attiva nel campo dei servizi di pagamento digitali ha sofferto nel corso degli ultimi 18 mesi a causa del calo delle vendite al dettaglio causato dalle pressioni inflazionistiche. Gli investitori sono alla finestra in attesa di assistere a un cambio di passo. E in questa prospettiva aiutano i più recenti risultati di bilancio che ha chiuso il primo trimestre con un Ebitda in crescita dell'8,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso confermando le previsioni sul tutto il 2024. Nexi ha anche annunciato di aver rimborsato 220 milioni di euro di debito in aprile e di voler utilizzare la liquidità esistente per rimborsare 1,3 miliardi di euro di debito in scadenza tra quest'anno e il prossimo. Infine ha annunciato l'avvio di un programma di acquisto di azioni proprie fini a 500 milioni di euro. Un ramoscello di ulivo agli azionisti a cui la società non pagherà alcun dividendo.

...e micro processori

Anche STMicroelectronics è tra i possibili candidati ad essere riscoperta dal mercato con l'inizio della stagione del taglio dei tassi. Da inizio anno l'azione perde oltre il 15% a causa della crescente competizione nel mercato dei semiconduttori e il rallentamento delle vendite in Cina di Apple, primo cliente della società con oltre il 10% sul fatturato. Il futuro borsistico dell'azienda franco-italiana potrebbe quindi andare di pari pari passo con il colosso di Cupertino. Per questo il balzo di oltre il 5% messo a segno da Apple a Wall Street dopo la diffusione dei conti trimestrali, è una buona notizia, che si aggiunge al cambio di scenario su tassi. I titoli tecnologici, il cui valore dipende molto dalle aspettative future di crescita, sono da sempre legati a doppio filo con la politica monetaria.

Su STMicroelectronics, Stifel ha recentemente ridotto il target da 50 a 46 euro ma confermando la raccomandazione buy. Gli analisti hanno aggiornato il loro modello per riflettere dinamiche più deboli del previsto per il resto del 2024, tagliando le stime di profitto del 31% per l''anno in corso e del 14% per il 2025. Nonostante la revisione al ribasso gli esperti sottolineano che sulla base delle nuove previsioni, il titolo resta comunque su valutazioni interessanti e sotto la media delle società concorrenti.

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16 maggio 2024

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