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Internazionali, la regina di Roma è Iga Swiatek

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Non si è numeri uno per caso. Iga Swiatek lo è con grande merito. La quasi 23enne polacca (festeggia il 31 maggio) si prende la terza Coppa degli Internazionali Bnl d'Italia rifilando una lezione ad Aryna Sabalenka.

Iga Swiatek felice dopo il trionfo (afp)

Quale? Umiltà, resilienza, pazienza. Confermando che la potenza è importante, ma non è tutto. La bielorussa ha impostato il suo gioco sul puro muscolo, ma non sempre funziona. Non quando hai qualcuna di fronte che riesce a rimandarti la pallina nel tuo campo e, a quel punto, serve precisione/strategia/intelligenza sportiva.

Aryna Sabalenka (ansa)

Oggi pomeriggio Sabalenka è mancata in questo. Ha offerto al pubblico romano del Masters 1000 colpi vincenti ad effetto, ha mostrato esplosività, ma l'efficacia non è stata pari.

La tennista polacca invece ha tenuto continuità, ha usato la strategia giusta e ha evitato i cosiddetti errori gratuiti, cioè le palle fuori dal campo senza un bisogno vero di rischio.

Incassato facilmente il primo set 6-2, è nel secondo che Swiatek ha mostrato il suo spessore, resistendo a tutte le palle break contro, annullandole una dopo l'altra. E poi, alla sua prima occasione, non ha mancato.

Così fanno i fuoriclasse: ha chiuso poi 6-3 in un'ora e mezza, contro una rivale che deve essersi sentita svuotata nell'animo. Chissà che non ci dorma su, ci rifletta e, in vista del Roland Garros, capisca che forse è inutile sparare a mille ogni colpo: tante volte alternare il ritmo è più produttivo, oltre a giocare sul lato debole dell'avversaria, che non era certamente il dritto.

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