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Il dispositivo d'assistenza con l'intelligenza artificiale, Rabbit R1, continua a generare discussioni e perplessità. Se da un lato il 2024 si sta dimostrando, come da previsioni di Bill Gates, l'anno dell'AI ma da un punto di vista software, altrettanto non è vero se guardiamo all'hardware. Le prime realtà che hanno provato ad affacciarsi a questo segmento non stanno godendo di buoni riscontri, e tra i dispositivi più messi in discussione c'è sicuramente Rabbit R1. La principale critica riguarda la necessità, o meno, di offrire le sue funzioni in un dispositivo all-in-one, quando a detta di molti, il tutto poteva essere ridimensionato a una semplice applicazione. L'azienda si è sempre difesa, affermando che il livello di personalizzazione e servizi offerti non funzionerebbero se l'R1 fosse installato su un telefono, poiché è stato progettato per funzionare con il suo firmware personalizzato. Eppure, realtà affermate, come iFixit, hanno nuovamente messo in discussione tali affermazioni dando uno sguardo approfondito alla sua costruzione, e a quanto pare non sono i soli.
Tecnologia
02 Mag
Anche il celebre YouTuber JerryRigEverything ha deciso di smontare Rabbit R1 per valutare la sua costruzione e la componentistica, e le conclusioni non si allontanano poi di molto da quelle di iFixit. Ancora una volta lo smontaggio si dimostra semplice e una volta rimossa la cover posteriore, si ha accesso a un desolante chassis con pochi componenti, segno che si potevano ottimizzare anche le dimensioni. Qualche connettore da disconnettere e la batteria da 1.000mAh è libera, così come gli speaker e la rotella di controllo. Il tutto si conclude con la piccola scheda madre, che ancora una vita evidenzia i difetti di gioventù di un'azienda che si è affacciata su un nuovo mercato sperando di fare il colpaccio, ma che di strada ne ha ancora da fare. Rabbit R1 poteva essere una semplice applicazione? I fatti lo confermano nuovamente. Vi lasciamo al teardown di JerryRig.