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Winamp, il player audio per Windows diventerà open-source

Original source (on modern site)

Abbiamo visto negli scorsi giorni come Winamp, il mitico lettore di file audio multimediali esploso anni e anni fa agli albori degli MP3, si stia cercando ancora una volta di reinventare come piattaforma a 360 gradi, tra streaming, comunicazione artisti/fan e tanto altro ancora; è facile immaginare come il lettore originale per sistemi desktop in questa nuova fase sarà sempre meno rilevante, ma Llama group, la società che al momento ne detiene i diritti, ha escogitato una soluzione di "pensionamento" ottimale: lo renderà open-source.

Il codice del lettore (la versione per Windows, per essere precisi; sembra una banalità, visto il nome, ma in effetti negli anni si è diffuso su un gran numero di piattaforme operative) sarà reso disponibile il 16 settembre 2024. L'iniziativa permetterà "a tutta la community di partecipare al suo sviluppo": viene descritta come "un invito alla collaborazione globale in cui sviluppatori da tutto il mondo potranno fornire la loro esperienza, le loro idee e la loro passione per aiutare questo software iconico a evolvere".

La versione open-source di Winamp si chiamerà formalmente FreeLlama (immaginiamo che la ragione sia, molto banalmente, che il marchio Winamp continuerà a esistere come piattaforma di streaming e si vuole evitare di generare confusione tra gli utenti), e gli sviluppatori interessati a partecipare sono invitati a mettersi in contatto con Llama Group fin da ora.

— Winamp (@winamp) May 16, 2024

La storia di Winamp negli ultimi 20 anni circa è stata piuttosto travagliata. L'applicazione è nata inizialmente in grembo a Nullsoft, piccola software house indipendente formata da Justin Frankel e Dmitry Boldyrev. Fu il classico caso di prodotto che arriva al momento giusto e con la giusta combinazione di funzionalità, ma fece fatica a rimanere rilevante. Nullsoft e Winamp vennero acquistati da AOL nel 1999, due anni dopo l'uscita della prima build stabile, e già qualche anno dopo era diventato marginale, grazie all'avvento di lettori con librerie integrate molto più sofisticate e graficamente moderne, come iTunes.

L'avvento dello streaming non fece che peggiorare le cose, e in ultimo AOL vendette Nullsoft alla belga Radionomy tra il 2013 il 2014. Poco dopo, nel 2015, Radionomy passò sotto il controllo di Vivendi, e di nuovo lo sviluppo di Winamp si interruppe per diversi anni. Nel 2017 AudioValley comprò le quote di Vivendi, e nel 2022 Azerion Group acquisì tutto il gruppo, stabilendo infine l'attuale Llama Group che si occupa di portare avanti Winamp, SHOUTcast e alcuni altri marchi/servizi/tecnologie. E questa, per essere chiari, è una versione estremamente semplificata e condensata della storia...



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